Come scegliere e valutare una casa editrice

Come valutare una casa editrice
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Come valutare una casa editrice

Ogni scrittore, prima o poi, si trova davanti ad una scelta fondamentale, quella della scelta delle case editrici a cui mandare il manoscritto, finito e revisionato. Tutti noi autori abbiamo in mente una casa editrice dei sogni ma, soprattutto per gli emergenti, è bene ampliare i propri orizzonti e individuare più case editrici, in modo tale da aumentare le possibilità di vedere pubblicato il proprio romanzo.

 

Ma com’è che si valuta una CE? Come si fa a capire se una casa editrice è di qualità? Come ci assicuriamo che l’editore scelto per il quale stiamo per firmare farà soltanto i nostri interessi?

Libri fantastici lumien

Esistono un gran numero di requisiti che un editore deve soddisfare per rappresentare una scelta valida e altri elementi che ci aiutano a propendere per uno o per l’altro.

Se hai scritto un libro e vuoi assicurarti che questo finisca nelle mani giuste, puoi leggere questa nostra guida nella quale ti aiuteremo a valutare una casa editrice, così da comprendere se può valere la pena o meno inviarle il tuo lavoro.

I rischi di una scelta sbagliata

Prima di proseguire, è giusto capire perché scegliere un editore sbagliato può rappresentare un grave danno per gli scrittori emergenti.

Molte realtà italiane si approfittano delle conoscenze confuse degli autori esordienti per ottenere un guadagno economico a loro discapito. Sono molti, infatti, che inciampano nella sciagura dell’EAP, l’editoria a pagamento, finendo per versare ingenti contributi a presunte case editrici che non fanno altro che stampare a pagamento i libri dell’autore, senza rivederli, correggerli e pubblicizzarli.

Ma le tipografie che si spacciano per case editrici non sono l’unico nemico dell’editoria sana e degli autori emergenti. Spesso, infatti, anche le piccole CE non rappresentano una scelta saggia, perché incapaci di aiutare l’autore a farsi strada nel duro e competitivo mondo della scrittura. Piccoli  e medi editori spesso e volentieri non hanno gli strumenti per promuovere degnamente il manoscritto, oppure decidono coscienziosamente di non farlo, ma di pubblicarlo unicamente per espandere il proprio catalogo.

L’autore si trova così costretto ad aspettare svariati anni per poter riscattare i diritti del proprio libro e poterlo inviare a CE più serie.

Vediamo allora come non incappare in queste scelte e come scegliere le case editrici più adatte al proprio manoscritto.

Come valutare una casa editrice

Prima di inviare il proprio manoscritto, ci sono due prerequisiti che devono essere soddisfatti: la coerenza rispetto alla linea editoriale della casa editrice e la certezza che questa non sia un EAP, ovvero un editore a pagamento.

Detto questo, ci sono alcuni aspetti di una CE che vi possono aiutare a capirne la qualità, così da essere sicuri di affidare il vostro libro a qualcuno di competente e serio che non voglia altro che il bene del vostro libro.

1. Edita e corregge il manoscritto

Una CE seria investe sul romanzo e sullo scrittore, seguendolo passo passo nel miglioramento della propria opera. Nessun manoscritto è perfetto quando viene ricevuto dalle case editrici, e per questo richiede un editor professionale che sappia valorizzarne i punti di forza e smussarne i difetti.

Questa è la parte più delicata alla quale viene sottoposto il romanzo, ma anche quella più preziosa. Da un editing di qualità è possibile ottenere un libro ancora più bello ed efficace.

Diffidate, poi, da chi vi dirà che si può fare editing da soli, o che addirittura questo non serve; pure Stephen King ha un editor! Chi siamo noi per non averlo?

Vedrete in giro, però, molte piccole realtà editoriali che pubblicano i romanzi senza prima farli passare sotto gli editor e i correttori di bozze. Già leggendo alcune anteprime potreste imbattervi in errori grossolani, sia di stile che di contenuto.

Ecco perché dovete sempre assicurarvi che la CE con la quale collaborerete dedicherà figure apposite alla cura del vostro manoscritto.

Nel nostro caso i manoscritti subiscono un rigoroso editing che verrà svolto coinvolgendo l’autore in ogni piccolo dettaglio, per poi essere sottoposto a una duplice correzione di bozze effettuata da persone differenti, per rintracciare anche il minimo errore.

2. Paga l’autore in modo costante e chiaro

Sappiamo che diventare ricchi facendo gli scrittori è quasi impossibile, in Italia, ma questo non significa che le case editrici non debbano portare rispetto all’autore e mantenere un comportamento trasparente.

Capita di imbattersi in editori che nascondono i reali volumi di vendita o che effettuano pagamenti in estremo ritardo. Assicuratevi, quindi, che il vostro vi metta a disposizione dei rendiconti mensili, o trimestrali, e che vi paghi in modo costante, come sancito da contratto.

3. Cura la pubblicazione e le copertine

“Un libro non si giudica dalla copertina.”

Questa frase è stata probabilmente scritta da qualcuno che non è mai entrato in una libreria. C’è poco da fare: la copertina è uno dei primi aspetti che prendiamo in considerazione per valutare un libro.

Se la copertina ci piace, saremo ben predisposti ad aprirlo, sfogliarlo e leggerne la quarta, o addirittura qualche pagina. Se, invece, non ci piace, lo lasciamo lì dov’è.

La copertina è il modo visivo di raccontare il romanzo al lettore. Con questa bisogna essere in grado di trasmettere la bellezza del libro che si sta tenendo fra le mani.

Ma la cura che ci mette un editore può andare ben oltre la copertina. Una CE può migliorare la forma e l’estetica delle prime pagine e impaginare il libro in modo unico e spettacolare. Questa è una delle ragioni per cui curiamo con attenzione ogni aspetto del libro e ne facciamo illustrare le copertine da illustratori italiani talentuosi.

Diffidate, quindi, da editori che hanno in catalogo libri dalla copertina amatoriale, mal riuscita e mal impaginata. Diffidate di chi usa Canva e di chi usa le immagini gratuite stock per le copertine. Il vostro romanzo vale molto più di questo!

4. Coinvolge l’autore

Per noi è fondamentale parlare con gli autori dei libri che pubblichiamo. Vogliano che i nostri scrittori sappiano che siamo loro alleati e che abbiamo intrapreso questo lavoro per aiutarli, non per un interesse.

L’editore deve coinvolgere l’autore in ogni fase della pubblicazione, dal preziosissimo editing alla promozione, proponendogli webinar, incontri e live. Ogni elemento del libro deve essere deciso insieme allo scrittore, il cui parere potrà essere una fonte di apprendimento e miglioramento.

L’editore è al servizio dello scrittore!

5. Promuove il libro

Questo punto mi sta particolarmente a cuore.

Una casa editrice deve essere innamorata dei libri che pubblica e desiderosa di fare tutto il possibile affinché questi raggiungano più lettori possibile. Per questo non è sufficiente rivolgersi ad un distributore e aspettare passivamente che arrivino le vendite delle librerie.

Una delle attività più importanti dell’editore deve essere quella della promozione.

Una casa editrice deve raccontare il libro e sviluppare strategie di marketing, online e offline, che lo facciano conoscere ai lettori.

6. Ha una linea editoriale

Gli editori italiani che possono permettersi di pubblicare un po’ di tutto sono davvero pochi e si contano sulle dita di una mano. Quelle piccole, per poter raggiungere volumi di vendita interessanti, finiscono per provare a fare lo stesso, pubblicando ogni libro che ricevono.

Quelle che funzionano meglio e che assicurano allo scrittore più probabilità di successo sono invece quelle che si concentrano su un genere letterario, o su un progetto editoriale. La natura di una casa editrice è strettamente correlata ai libri che pubblica e alla linea editoriale che li caratterizza.

Noi, ad esempio, abbiamo scelto di pubblicare solo fantastico, quindi fantasy e fantascienza, perché crediamo che questi splendidi generi meritino più visibilità e rispetto in Italia, dove sfortunatamente sono ancora considerati generi letterari di serie B.

7. Ha una buona presenza online

Il 2021 è stato l’anno che ha contraddistinto un cambio epocale nella distribuzione letteraria, ovvero il sorpasso dei canali di vendita online rispetto alla distribuzione libraria tradizionale.

Questa è una delle tantissime ragioni per le quali una casa editrice deve avere un’importante presenza online, la quale sia efficace, curata, professionale e coerente rispetto a quello che è il brand e la linea editoriale che ha sposato.

8. Partecipa a fiere ed eventi

Le vendite non si ottengono soltanto pubblicando i propri libri e distribuendoli in editoria. Serve molto più di questo! I libri bisogna raccontarli, e così bisogna raccontare la propria realtà.

E qual è il luogo migliore per farlo se non alle fiere di settore?

In Italia ce ne sono tantissime, come Il Salone del libro o Più libri più liberi, la fiera nazionale della Piccola e Media editoria. Ma ce ne sono tante altre che le vostre CE potranno presiedere, da quelle a carattere provinciale/regionale a quelle specifiche per il genere letterario che promuovono.

9. La cura del dettaglio e i valori della CE

Certo, è giusto scegliere la casa editrice in base alle opportunità che questa può offrire, ma c’è molto altro, secondo noi.

Non basta che un editore sia grosso e con una grande distribuzione alle spalle: deve anche sapersi raccontare, creare opportunità e curare la propria CE in ogni suo particolare, rendendola straordinaria.

Guardate gli eventi che promuove, i magazine che crea (come Sussurri, la rivista del fantastico piena zeppa di racconti) e le collaborazioni che stringe. E guardatene i valori: dovete assicurarvi che l’editore creda nei vostri stessi valori, i quali vi rendono gli scrittori che siete.

10. Si appoggia ad un distributore

Un editore deve prima di tutto riuscire a vendere a più persone possibile il tuo romanzo. Questo va tanto a vantaggio tuo quanto a vantaggio suo. Ecco perché la scelta del distributore è anch’essa estremamente importante, perché è il mezzo che ti permette di arrivare nelle librerie italiane e, quindi, avvicinare un ampio pubblico potenzialmente interessato a te e ai tuoi scritti.

Certo non è tutto.

Per riuscire a vendere un libro serve molto altro e spesso neanche un buon distributore è sufficiente.

Le case editrici più grandi, ad esempio, pubblicano spesso libri che sono consapevoli non venderanno, ma che stampano per evitare che le librerie vengano riempite con romanzi di case editrici più piccole che non possono permettersi un distributore costoso.

Noi, fra tutti, abbiamo scelto DirectBOOK, perché sposa appieno i nostri valori e l’intenzione di dare una rinfrescata ad una distribuzione letteraria vecchia e mal funzionante.

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Alvise Canal
Alvise nasce come instancabile sognatore e scrittore notturno. Dopo una proficua carriera nel web marketing, avvia la casa editrice Lumien, all'interno della quale lavora come editore.

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