Un affare per orecchie a punta

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Un affare per orecchie a punta

(4 recensioni dei clienti)

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Da quando l’investigatore orco Mannekin ha visto la ninfa pendere dal soffitto, il fantasma di lei ha continuato a vegliare su di lui. C’è qualcosa che non torna, qualcosa di fuori posto. Nessun indiziato, nessuna pista, e una città sporca in subbuglio. In quale fumoso puzzle si incastra l’omicidio di Maggie Henzel?

 

Qualcosa bolle nelle vene gonfie del sottopancia di Virmigado.

 

Insieme al libro riceverai anche una doppia illustrazione con la scena del crimine e lo sketch della vittima.

Genere: Fantasy noir, investigativo, urban
Formato: Brossura con alette, illustrazioni interne
Pagine: 386

Descrizione

Maggie Henzel non si è uccisa.

L’ispettore Mannekin Hanter se ne è convinto fin dalla prima occhiata alla camera in cui pendeva il corpo dal soffitto. Quella non era la stanza di una ninfa che ha fretta di morire. Ma non è l’unico dettaglio che stona in quella scena del crimine nella Virmgrado bene. Lo è anche il manifesto del goblin Niemann Rhodi, candidato del Fronte Operaio, che sporge da una pila di volumi che predicano la supremazia razziale degli elfidi. Le uniche relazioni della vittima sono una coinquilina fuori città e un fidanzato di cui nessuno sembra essere davvero a conoscenza. Forse un delitto passionale o un gioco erotico finito male, poco rilevante in una città scossa dalle imminenti elezioni.

Nel quartiere industriale si respira aria di ferro, e non per via delle ciminiere delle fabbriche. Gli operai sono stretti tra turni impossibili, povertà e droga; gli scioperi sono la loro unica speranza di ottenere condizioni migliori.

Quando il ritrovamento di un taccuino pieno di appunti contabili ricollega Maggie Henzel al compagno impiegato nelle industrie, l’omicidio si trasforma in un’ombra che Mannekin conosce fin troppo bene. È la sagoma dei roghi che hanno devastato la città durante gli anni neri, quando gli orchidi come lui hanno respirato cenere e perso le proprie famiglie, le proprie case, tutto. Ma è anche il profilo delle fabbriche che stritolano gli operai fra i propri ingranaggi e li distruggono con lo spaccio di seffida.

Maggie, il suicidio a cui Mannekin non ha mai creduto, diventa il fulcro di una rete di interessi difficili da scardinare, di ingranaggi da cui il goblin stesso ha rischiato di venire schiacciato. La macchina industriale di Virmgrado si è rimessa in moto, e a lui non rimane altro che rovistare nel torbido… affinché gli anni neri non si ripetano più.

Un urban fantasy noir sporco e politico

L’autore, attraverso una penna affilata, ironica, estremamente piacevole e mai noiosa, unisce con maestria gli elementi della narrativa investigativa, noir e hard boilded con quelli del fantasy più classico, richiamato per la presenza delle razze a cui siamo stati abituati (elfi, goblin, drow, ninfe, nani, ecc.). L’investigazione viene portata avanti da un protagonista, Mannekin, tutt’altro che perfetto, un ispettore goblin tormentato dai sensi di colpa che lotta in contemporanea con i suoi fantasmi e con i mali che inquinano Virmgrado, dalla quale spera di liberarla. L’intreccio investigativo viene portato avanti con un ritmo serrato, in un vortice di rivelazioni, violenza, false piste e continue complicazioni. Dietro all’omicidio di Meggie Henzel si nasconde qualcosa di molto più grande, una male che sta corrodendo la città e i suoi abitanti.

Un affare per orecchie a punta affronta tematiche sociologiche profonde e contemporanee e ci permette di rivivere momenti bui della storia italiana, come gli Anni di piombo. In modo intelligente, autoriale e vivace, l’autore racconta dell’uomo, delle sue fragilità e del suo egoismo attraverso un avvincente giallo ambientato nella sporca e violenta Virmigrado, una città in cui ci si sentirà immersi fin dalle primissime pagine.

Informazioni aggiuntive

Peso 0,5 kg
Dimensioni 21 × 14,8 × 2,57 cm
Tipologia

Copertina flessibile, Copertina flessibile + eBook, eBook

4 recensioni per Un affare per orecchie a punta

  1. Lucrezia

    Comprato il libro in anteprima a PLPL.
    Credo di averlo letto in meno di tre giorni.
    Scusate, mi correggo: divorato!

    Era il primo fantasy che leggevo di questo tipo, ma diamine, che spettacolo!
    Mi è piaciuto davvero tantissimo e credo potrebbe essere un ponte perfetto per tutti coloro che hanno timore ad avvicinarsi alla narrativa fantastica. Può leggerlo chiunque.

    Spero che ottenga il successo che merita: abbiamo bisogno di più fantasy così in Italia!

  2. Venus Marion

    Tessere la tela narrativa di una (doppia? tripla?) indagine credibile e con degli ottimi plot twist è impresa ardua, ma l’autore fa il ragno con una disinvoltura acrobatica più unica che rara. La città di Virmgrado è protagonista indiscussa di questo fantasy noir fumoso e dal gusto retrò, però anche Mannekin fa il suo sporco lavoro, quello del protagonista imperfetto e tormentato che ti costringe a girare pagina dopo pagina fino all’epilogo dolceamaro che si merita. Spero che M. Maponi voglia tenere un corso dal titolo “metafore improbabili che ti arpionano lo stomaco”, perché io mi iscrivo. Tanto di cappello al team Lumien per averlo scovato (fategli tenere sto corso!). Adesso non mi resta che scrivere la mia fan fiction su Mannekin e Aura. La Narbe mi sta davvero molto simpatica, ma al cuore (e alle relazioni interspecie) non si comanda. E poi bisogna pur sempre scoprire com’è fatta Castrevia… a meno che M. Maponi non voglia dircelo con un sequel.

  3. Simone

    MOTIVI PER LEGGERE QUESTO LIBRO, NO SPOILER

    1) Commistione tra i generi. Il noir ha una lunga storia, e così anche il fantasy. Raramente, però, troverete romanzi nei quali si cerca di intessere tra loro i tropi tipici di questi due generi allo scopo di creare qualcosa di nuovo. M. Maponi ha cercato di battere una via non tracciata e anche solo per questo meriterebbe di essere letto. Ma siamo ancora a livello del metatesto, a ciò che potreste constatare da soli anche solo sbirciando la quarta di copertina.

    2) Stile, voce, struttura. Un affare per orecchie a punta è, in primo luogo, un prodotto molto curato; durante la lettura si riesce a intravedere, in filigrana, un lavoro di cesello portato avanti per anni, con il supporto dei professionisti di Lumien che hanno contribuito per portare il testo a un livello superiore. Conoscevo già l’autore dai racconti, sia per via delle raccolte pubblicate in self sia per altri motivi (ad esempio, per i contest). Sapevo già, quindi, che mi sarebbe piaciuto lo stile di questo romanzo. Ma lo stile, di per sé, non vuol dire nulla. Un romanzo può essere scritto in ottimo stile e, comunque, avere poco da comunicare. Questo libro, invece, comunica molto; perché è anche una questione di tono, di temi, di visioni del mondo che si trasmettono attraverso la parola scritta. È questo insieme di cose, più che lo stile di per sé, a farti dire: «Voglio leggere anche qualcos’altro di questo autore». Alla fine della lettura di Un affare per orecchie a punta, sai di non aver letto solo di un’indagine: hai guardato il mondo attraverso una specifica finestra. Solo da lì le cose si vedono a quel modo. Perché il potenziale di partenza – l’avere tanto da comunicare, il volerlo fare in un certo modo – unito all’impegno profuso dalla CE a livello di micro-editing e a livello strutturale, ha dato vita a un bellissimo romanzo.

    3) Ambientazione. Virmgrado è una città stupenda! Lo ammetto, faccio un po’ fatica a scindere ciò che deriva dalla mia testa da ciò che è emerso dal nudo testo, perché tra i dettagli estrapolati dai post di promozione e quelli sbocconcellati qua e là a forza di domandare, avevo già cominciato a immaginare le vie di Virmgrado prima ancora della data di uscita del libro. Così, il giorno in cui ho avuto l’ebook a disposizione – ho terminato la lettura prima che mi arrivasse il cartaceo, ahimè – mi è sembrato di muovermi in uno scenario familiare. Virmgrado, con la sua storia, i suoi quartieri, gli scorci caratteristici, le lotte intestine, mi è rimasta impressa come poche altre ambientazioni fantasy. Spero davvero ci saranno altre storie ambientate in questa città.

    4) Personaggi. Questo è senza dubbio l’aspetto che più di tutti apprezzo della scrittura di M. Maponi. È tramite i personaggi che si va a scavare nei recessi più reconditi dell’animo umano. E cosa ci si trova, in questi recessi? Nevrosi, soprattutto. I personaggi di questo romanzo sono reali. Testardi, impulsivi, stupidi, tormentati, frustrati, confusi… Alcuni vorrete prenderli a calci da Virmgrado fino a Castrevia, altri vi faranno alzare gli occhi al cielo più e più volte per il modo goffo in cui gestiscono le loro relazioni, evitando ogni volta di esprimere i loro sentimenti… Altri ancora vorrete abbracciarli, perché sono costretti ad avere a che fare con i suddetti individui goffi (ehm-ehm, Hannabelle). Vi affezionerete a loro e, se siete abbastanza fortunati, saranno lo specchio dei vostri traumi, e vi faranno piangere.

    5) Trama. La trama investigativa è avvincente e intricata al punto giusto. Finirete un capitolo con la voglia di leggere il successivo, in un vortice d colpi di scena, false piste e complicazioni continue. Dietro al delitto c’è molto più di quanto non appaia inizialmente e tutta Virmgrado sarà coinvolta. A onor del vero, la mia cultura in fatto di gialli è davvero scarna. Ne leggo pochissimi e non ho molti esempi con i quali fare un confronto. Ma che la parte investigativa del romanzo sia godibile e interessante posso senz’altro dirlo anch’io, a prescindere da questo. Non è minimamente la parte *più* interessante, se confrontata col resto: c’è tanto attorno, troppo. Il sottotesto politico, sociale, esistenziale. L’indagine è il pretesto, alla fine, per parlare di molte cose. Ma funziona!

    In conclusione: romanzo consigliatissimo. Vi auguro buona lettura!

  4. Sharon (proprietario verificato)

    Voto: 4 stelle e mezzo
    Il romanzo parla di un caso di una ninfa: Maggie Henzel, che è stata scoperta impiccata, ma Mannekin, per 3/4 goblin e per 1/4 orco, capisce subito che non è un suicidio. La ninfia Maggie Hezel ha davvero un aspetto dolce, delicato e incantevole, con una chioma dorata e un corpo minuto. Amo il suo disegno nella cartolina allegata al romanzo. La grafica è davvero curata, lo stesso vale per la trama, per il contesto socio-politico, per i personaggi e per lo stile di scrittura. Il contesto di Virmigrado è riccamente sviluppato, pilastro fondamentale della storia, che più va avanti e più si complica. Nulla è come sembra.
    Non scrivo altro per evitare di fare qualsiasi spoiler.

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