Descrizione
Sono passati seicento anni dalla caduta dei Primi e della loro tecnologia. Città, stati e imperi sono rinati, ma senza ricordi del passato e incuranti delle rovine che i Primi si sono lasciati alle spalle.
Nella titanica Nova Londra, tutto ciò che non è produttivo viene espulso, o distrutto. Kyle Blackburn lo sa bene e, dopo cinque anni al soldo del Collettivo, ha ormai una certa affinità con le rovine che costellano il Primo Livello della città, appestato dal fumo delle fabbriche.
Il ragazzo sta per estinguere il suo debito con l’organizzazione di ladri e tornare da sua madre da ragazzo libero. Durante l’ultimo colpo, riesce finalmente ad afferrare il suo lasciapassare: il prezioso anello della nobile Astrid St.Clair. Il gioiello, però, riattiva un meccanismo nascosto nel passato del mondo che sceglie Kyle come suo portatore. Un veleno gli scorre nelle vene, voci costanti iniziano a infestargli la mente e visioni e memorie che non gli appartengono gli mostrano una realtà distorta.
Solo Astrid St.Clair può aiutarlo a scoprire cosa gli sta accadendo e a trovare l’antidoto. Per farlo, Kyle dovrà seguirla in un viaggio alla ricerca delle Chiavi, tra i mastodontici templi di Atene, le pericolose sabbie di Bashir e le macerie dei Primi, con tutti i terribili segreti che si sono portati nella tomba… e che stanno tornando in vita.
Tra voli in aero-nave, furti di manufatti e pistole meccaniche, Kyle dovrà fare i conti con la verità: essere un ladro può salvare la vita, la sua, ma soprattutto il mondo. Perché crescere spaventa e fa male, ma morire fa più paura.
Il primo volume della trilogia steampunk del Depositario
Preparati ad affrontare un lungo viaggio, uno di quelli in cui i misteri si infittiscono e si mischiano ai segreti del presente e del passato. Kyle Blackburn, spedito dal Quarto Livello al Primo per saldare il debito di sua madre, si troverà invischiato in una storia molto più grande da lui. Il giovane ladro sfortunato si troverà costretto, infatti, a investigare sui misteri dei Primi, coloro che abitavano la terra migliaia di anni prima, per trovare un antidoto al veleno che gli scorre nel sangue.
Ma le Chiavi sono introvabili, disperse nei deserti e nei templi antichi, e le visioni sempre più forti, i sussurri sempre più pressanti.
Non bastasse il veleno, ora c’è anche un altro nemico che vuole la testa di Kyle, Astrid e Alistair.
Il perché è confuso nei misteri del passato e negli intrighi politici e familiari del presente.
E Kyle dovrà far luce anche su questi, per salvarsi e scovare la Verità.
Claudio –
Finalmente uno steampunk italiano valido!
Ho amato questa avventura, un viaggio che mi ha divertito tantissimo.
Ottimi personaggi, misteri e intrighi ben intrecciati e un’ambientazione incredibile!
Complimenti all’autrice: non vedo l’ora di leggere altro di lei.
Serena –
Bello, bellissimo, non vedo l’ora di leggere i sequel
Giulia Bonomi (proprietario verificato) –
“Il Depositario dell’Eco” 📢⚙️💙
— inizia con una cosa per me importantissima nelle letture: il passaggio poetico; e non un passaggio poetico qualsiasi, ma colmo di una seconda cosa per me addirittura importantissimissima: il significato sottinteso.
La pioggia che nel prologo scroscia nella mente di François scroscia attorno a Kyle nel primo capitolo e trasformandola da eco in realtà l’autrice crea una connessione lineare fra due tempi, due persone, due storie.
Tutto questo soltanto con un 👏🏼 evento 👏🏼 atmosferico! 👏🏼
L’arte del raccontare nella sua forma più pura.
E non è affatto banale.
[scena 🎬 io che ho i brividi e i miei brividi che hanno i brividi al ritorno finale della pioggia]
Kyle #🫨
Il protagonista. Un personaggio per cui ci si trova istintivamente a tifare, un bravo ragazzo in una brutta situazione. Il punto di vista è il suo in terza persona e i suoi pensieri sono dotati di un dry humor misto a consapevolezza che mi ha coinvolta. Una figura autentica, con sentimenti credibili e comprensibili, costretto, varie volte per vari motivi, a crescere saltando delle tappe. Non vuole fare l’eroe, e se fa il duro è solo per sopravvivenza, è un cucciolino-cucciolotto. Golden retriever energy alle stelle.
Astrid #😒
Me-ra-vi-glio-sa. Io ho sempre e comunque bisogno di un personaggio femminile che mi conquisti ed Astrid lo ha fatto fin da subito. Personalmente, in generale, i personaggi che mi piace chiamare, anzi, non è vero, l’ho inventato ora, MA FACCIAMO FINTA! ✨stronzi con strazi✨ sono i miei preferiti, quei personaggi apparentemente antipatici che dentro nascondono una vulnerabilità che spezza il cuore. La capisci nonostante lei non voglia farsi capire, perché, alla fine, in fondo, è quella più fatta di emozioni di tutti. La perfetta controparte di Kyle. Black cat energy difatti.
Alistair #😎
Il protettore che tutti meriteremmo. Probabilmente buddista vista la pazienza dimostrata. Ho adorato la coesistenza fra la sua inflessibilità, la sua sensibilità e la sua drammaticità. Mano sull’elsa alla prima parola sbagliata ad Astrid. La sua la chiamerei daddy energy, don’t @ me!!!
#👿
Ho cambiato idea spesso su chi potesse essere il behind the scenes villain, il che è indice di una trama ben costruita. Mi scuso con chi ho accusato a destra e a manca.
Il trio principale viaggia qua e là dando la possibilità di delineare un world-building a tutto tondo e molto interessante, composto da dettagli vividi. Il loro rapporto ha un sottofondo di found family e se non rischiassero continuamente di venire fatti fuori chiederei l’adozione.
I fili rossi del destino che si uniscono in un bel fiocco finale, collegando avvenimenti passati, presenti e futuri mi hanno stritolata, ma, per fortuna, è stato un abbraccio.
Ho riso. Ho pianto. Ho riso di nuovo e pianto di nuovo. La recensione sarebbe potuta essere quest’unica frase, perché racchiude la potenza dell’avventura intrapresa, invece sono logorroica.
Per i prossimi volumi, oltre, ovviamente, alle risposte di cui necessito assolutamente, sono incorreggibile e spero in una partenza ufficiale, perché inufficiale io già l’ho scorta you can’t change my mind (⌚️🌌), di ship (o……… AERO-SHIP??? 🤌🏼) Astrid & Kyle 👉🏼🥺👈🏼 NON MI GUARDATE COSÌ!!! Mi hanno ricordato molto Annabeth & Percy di “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo”, lei boss babe e lui there for the ride che non ci capisce un ceppo secco. Considerando che è lui il ~prescelto~ e che di solito il ~prescelto~ è l’intelligentissimo, the great and powerful, sa fare tutto lui/lei, ho apprezzato, significa che entrambi i personaggi esulano dagli stereotipi.
Concludo ringraziando l’autrice, che su Instagram si è sorbita i miei scleri, i miei sospetti e le mie supposizioni sulla storia nonché brevemente sulle surprise songs dei concerti in Italia di Taylor Swift. Credo che esista una silenziosa comprensione fra chi è stato toccato personalmente da “You’re on your own, kid”. Di quanto si sia sofferto e sudato e sperato. Ti meriti tutte le belle cose del mondo.
Attendo il mio biglietto per la prossima aero-nave. 🫶🏼
[scena 🎬 io che tiro le stelline come confetti direttamente addosso a Carlotta]
⭐️⭐️⭐️⭐️