Descrizione
“Il controllo di noi stessi è ciò che ci rende dei bravi cittadini ed essere una brava cittadina è ciò che desidero di più.”
I Regolatori inibiscono le pulsioni e questo garantisce l’Ordine. Non assumerli è un reato. A Opima, molte cose lo sono. Anche guardarsi negli occhi. Ogni tanto, però, Evie si è concessa di trasgredire la regola. È per questo che si sente sbagliata, per tutte le volte in cui si è trovata costretta a farsi del male pur di nascondere la parte peggiore di sé.
Respira lenta, cammina piano, non oltrepassare la linea del collo con lo sguardo, cambia strada se si avvicina un uomo, notifica ogni spostamento. L’Ordine esige il controllo; eppure, un messaggio non autorizzato riesce a introdursi nelle case dei cittadini: c’è qualcosa oltre Opima, un luogo in cui le persone sono libere di scegliere, un luogo adesso in pericolo. Evie deve controllare le sue emozioni; a breve le verrà comunicato il suo punteggio e poi sarà assegnata alla sua Compagna, per formare un nuovo Nucleo. Ma il tarlo della curiosità è troppo insistente: cosa c’è lì fuori? Da dove arriva quel messaggio? Per quanto ci provi, non riesce a non notare alcuni comportamenti anomali dei cittadini: simboli, segnali, sguardi.
La guerra per la libertà non tollera l’indecisione, ma Evie è costretta a domandarsi se tutto ciò che ha conosciuto fino a quel giorno sia l’unica strada percorribile. Essere una brava cittadina può valere l’annientamento della propria umanità? O c’è qualcosa di più importante?
Il libro distopico che non ti lascerà incolume
Giuliana Leone, editor e scrittrice di talento, tratteggia con una penna precisa, intelligente ed emozionante un romanzo distopico avente come protagonista Evie, una giovane abitante di Opima completamente soggiogata all’ordine. Tutto ciò che le interessa è essere una brava cittadina, guadagnare punti a sufficienza per essere assegnata ad una zona alta e costruire il proprio Nucleo con la compagna che le assegneranno.
Ma rispettare l’Ordine, le regole, la rigidità emotiva, non è sempre semplice. I regolatori che assume spesso non bastano: qualcosa passa sempre. Quando l’ansia supera i livelli accettabili, le sue unghie corrono a cercare la pelle. Si sente sbagliata per questo, ma è disposta a tutto pur di essere una brava cittadina.
Eppure, le basterà rompere una semplice regola per trovarsi a confrontare un dilemma morale che non potrà non mettere in dubbio tutta la sua vita e le sue convinzioni.
Detriti è un viaggio emozionante in cui il lettore si trova a vivere sulla propria pelle tutte le paure, insicurezze e debolezze di Evie e ad affrontare con lei i numerosi ostacoli che incontrerà quando verrà a conoscenza del Ghetto, un luogo dove la Libertà ha preso il posto dell’ordine.
Valentina –
Acquistato in anteprima al Salone del Libro (mica me lo facevo sfuggire!) e subito iniziato durante la strada del ritorno. Detriti è n romanzo distopico davvero affascinante. Per quanto la trama sia lineare, la storia risulta sempre interessante e ben gestita e l’autrice è riuscita a caratterizzare i personaggi alla perfezione (Joseph nel cuoricino). Veramente validissimi anche i tanti gadget presenti (mi pento di non aver preso il KIT!).
Daniela bausani –
Ho comprato “detriti” al salone del libro di Torino. Bellissima la storia, in due giorni l’ ho finito. Spero di leggere presto un altro libro scritto da lei.
Vale –
⭐️⭐️⭐️⭐️✨️
Detriti è il primo titolo che leggo della casa editrice Lumien di cui ho solo sentito pareri positivi e, dopo aver letto questo romanzo, non posso che essere più d’accordo!
Detriti è un romanzo distopico dal worldbuilding interessante, l’ho trovato un po’ un mix di The Giver, Divergent e Hunger Games ma con degli aspetti che lo rendono unico. È un libro scritto bene, che non disdegna avventura e azione, ma si sofferma anche tanto sulla psicologia e introspezione dei personaggi, in particolare sull’evoluzione della protagonista, sul concetto di found family, sull’elaborazione del lutto, sul sapersi accettare e, ancor più in grande, su cosa significa davvero essere 𝘶𝘮𝘢𝘯𝘪.
Come autoconclusivo funziona a mio avviso, non mi è sembrato troppo frettoloso o superficiale, è stato fatto bene. Ovviamente non essendo una saga per rigor di logica si sono dovuti un po’ condensare gli avvenimenti (ma neanche troppo perché ho trovato tutto spalmato bene nell’arco narrativo) quindi sono soddisfatta.
Proprio come piacere personale mi sarebbe piaciuto saperne ancor di più sui co-protagonisti e sul loro passato, in particolare su Yara e Alec, due personaggi molto ben riusciti.
La storia d’amore era la cosa che più temevo perché avevo paura risultasse forzata, affrettata o addirittura che fosse stata inserita tanto perché è un tema apprezzato, però mi sono ricreduta. Al di là del risvolto romantico (marginale per me e in generale nella storia) lo sviluppo della relazione tra i due protagonisti e stato cruciale per la crescita personale di lei; senza di lui avrebbe fatto molta più fatica a diventare quella che è alla fine del libro. È stata quindi una scelta molto intelligente usare la loro relazione come binario per la crescita personale di Evie, senza di lui (e senza anche gli altri pg) non poteva essere giustificabile un’evoluzione così.
Per finire mi hanno molto colpita i pensieri di Genevieve sul riuscire ad accettarsi. Purtoppo anche io per problemi di autostima sto cercando di affrontare questo tema nella mia vita e come Giuliana ne parlato mi è piaciuto molto.
In generale è un libro che consiglio di recuperare, si divora in pochissimo ed è stata, per me, una bellissima scoperta.
Camilla –
⭐Detriti è ambientato in una società opprimente, che controlla i suoi cittadini fin dal concepimento e ha ridotto al minimo ogni forma di contatto, emozione o libera espressione di sé per mantenere un’illusione di pace. Dopotutto, se non riesci neanche a concepire il conflitto o la rabbia non puoi creare problemi, no?
⭐Evie è una ragazza che, pur prendendo i regolatori di emozioni, sente che “qualcosa” non va e ne trova conferma quando decide di seguire la propria curiosità e arrivare fino alla zona più povera della città e poi al ghetto, dove vengono esiliati i cittadini che hanno fatto qualcosa di sbagliato.
Qui comincerà tutto il percorso di accettazione di sé che porterà Evie a dover decidere se restare una brava e tranquilla cittadina di Opima o diventare una ribelle in grado di provare qualcosa.
⭐Ho adorato ogni momento della sua trasformazione! Evie è un personaggio umano e ha tutti i legittimi dubbi che avrebbe chiunque fosse costretto a rivedere tutto il suo sistema di pensiero da un giorno all’altro. Dalla paura del contatto fisico, all’uso di un linguaggio più libero, fino a una vera e propria disintossicazione che mette la volontà a dura prova.
Quando la guerra arriva, Evie non è ancora pronta e attraverso i suoi occhi vediamo tutti gli orrori che comporta, oltre alla forza che la nostra protagonista tira fuori.
⭐Complimenti a @giulianaleone_creautrice per l’ottimo lavoro, anche per uno stile maturo e consapevole, che mi ha permesso di immedesimarmi in Evie grazie a un’ottima tecnica del mostrato. Non nego che riprenderò in mano il libro per studiarmi l’incipit e altri momenti che mi hanno presa particolarmente per l’ottima resa.
⭐Insomma: brava Giuliana e spero di leggere presto altro. (Anche perché Detriti è autoconclusivo, altro punto a favore!)
Martina – Blog Fuliggine –
Tutto cio’ che si pensa leggendo la trama di Detriti è solo 1% di quello che in realtà è il mondo di Evie e di Opima. Una lettura che ti travolge in pieno. Non pensavo di immergermi cosi tanto in questa storia, di farmi trasportare emozionalmente e di ritrovarmi in molte caratteristiche dei personaggi del romanzo…
Inizia così il romanzo, presentando subito le caratteristiche di questo mondo “perfetto” solo in superficie, un’utopia al negativo appunto come ci fa intendere il genere distopico, ed in cui ritroviamo la protagonista Evie.
Un percorso di consapevolezza e crescita è quello che ci aspetta e viverlo insieme a tutti i personaggi secondari è stato qualcosa di emozionante.
Giuliana Leone è riuscita, tramite il suo stile di scrittura scorrevole e diretto, a far conoscere abitudini e caratteri di ogni singolo personaggio, e a farmi affezionare ( -mannaggia!) rendendo poi difficile il distacco da loro.
In questo romanzo ho trovato cosi tanti elementi su cui soffermarsi, e penso che solo per questo motivo sia un libro che va letto. Deve essere letto, perché ognuno di noi ha il suo percorso, diverso da tutti gli altri, ma Detriti ci permette di riflettere su dove siamo ora e su dove vogliamo arrivare.
Temi come la libertà di scegliere, di amare, di vivere, dovremmo pensarci tutti un po’ di più.
E poi altri temi come la morte e la sua accettazione, l’autolesionismo e il coraggio di compiere certe azioni, la scoperta e la consapevolezza di noi stessi… da tempo non trovavo un mix cosi alto di elementi tutti in un unico romanzo.
Riguardo la storia mi fermo qui, non è mia abitudine approfondire molto, ma parlarvi di ciò che un libro mi lascia dentro. Vi dico solo che è un’esperienza che va fatta, che alla fine del romanzo sarete cambiati proprio come Evie, con un’anima non più sana, ma formata da mille detriti in un unico corpo, con esperienze e nuove consapevolezze.
Sabrina –
“Detriti” è un romanzo di fantascienza distopica di Giuliana Leone, pubblicato di recente dalla casa editrice Lumien.
Prima di iniziare con la recensione ci tengo a spendere qualche parola proprio sulla casa editrice che, seppur nata da poco, sta facendo un lavoro strepitoso con libri meravigliosi e curati in ogni minimo dettaglio. La community dei lettori di Lumien cresce giorno dopo giorno e anche se non conosco la casa editrice dal giorno zero, la seguo da un po’ e penso sul serio che stiano facendo un ottimo lavoro. Anche se il catalogo non è ancora ampissimo (ma sono super curiosa di sapere quali novità ci aspettano) i titoli presenti sono di altissima qualità e in più, in un panorama editoriale prevalentemente esterofilo, i ragazzi della casa editrice stanno riuscendo sia a fare giustizia che a mettere in luce autori italiani che si meritano tutto il nostro supporto.
E adesso passiamo a parlare di “Detriti”!
è sempre stato comfort zone, quanto possa sembrare pazzo allontanarci dalla comodità quotidiana per inseguire un ideale che forse è irrealizzabile.
È stata una lettura bella, ma allo stesso tempo complessa. Dietro la sola storia c’è qualcosa di più, che scommetto potrebbe far riflettere moltissime persone.
Libertà è anche saper accettare le scelte di qualcun altro, per quanto sbagliate o lontane da noi possano sembrare.
Mi sono da subito affezionata ai personaggi e lasciarli andare, o vederli andare via, è stato bruttissimo. Pagina dopo pagina ho provato una moltitudine di emozioni che mi mancavano da tempo, che sono riuscite a dare un po’ di colore a delle giornate tutte uguali.
Ovviamente le lacrime non sono mancate, soprattutto in alcuni punti, ma a me piace pensare che “se fa piangere allora è un libro scritto bene”, o almeno per me è così nella maggior parte dei casi.
Questa lettura per me è davvero un capolavoro e penso proprio che illustrare come la scrittura sia scorrevole e la narrazione incalzante non possa bastare per far capire quanto ho amato questo libro.
Mi sono ritrovata a cambiare pagina mantenendo il fiato sospeso, in attesa di qualcosa di bello o di una brutta notizia. Leggere i capitoli dedicati alla guerra dei ribelli è un po’ stato come essere al fianco dei personaggi, aspettando un miracolo che potesse salvarli.
Ho vissuto insieme a loro i momenti difficili dell’accettazione di se stessi e delle proprie debolezze, della lotta contro un sistema che non li rappresenta ma che non sembra offrire altre strade. E alla fine poi, sporchi e ricoperti di polvere ci siamo ritrovati a dover ricostruire dalle macerie, anche se un po’ più sollevati di prima.
Delle volte è necessario che, per quanto doloroso, il vecchio sia distrutto per dare vita a qualcosa di nuovo e meraviglioso.
Enzo De Simone –
Un pugno nello stomaco.
Tutto è fatto a regola d’arte in questo libro. A partire dalla cover, con la protagonista che teneva lo sguardo basso e adesso alza la testa.
Momenti crudi, ma le conseguenze emotive di quei momenti sono rese al meglio.
Momenti di riflessione, su ciò che si dà per assodato e che invece è solo un modo (spesso parziale e limitato) di vedere le cose.
Perché la realtà non è ordine (anzi, Ordine). La realtà è complessa e l’uomo vive di emozioni. E non ci sono Regolatori che tengano!!
Francesca Quadrini –
In questo distopico sci-fi post apocalittico vediamo narrate le vicende della nostra Geneviene (detta Evie) ad Opima, città in cui vige l’Ordine. Non incrociare mai lo sguardo altrui, segui una dieta regolare, non essere troppo esuberante, assumi i regolatori, si un bravo cittadino. Ed è questo che tormenta la nostra Evie, l’essere una brava cittadina. Qualcosa in lei non funziona, si sente sempre più sbagliata in questo mondo. Un giorno, quando incontrerà Sam, un militare dell’ordine tutto cambierà. Per la prima volta nei suoi occhi vedrà riflessa se stessa e capirà che quello che sente, non è sbagliato come le hanno sempre fatto credere.
Ed è proprio dal quel momento che la storia inizierà a prendere una piega del tutto diversa. Sin dall’inizio siamo stati parte anche noi di questa rivoluzione che ha assunto la vita ad Opima dopo la grande guerra. Rivoluzione che se dovessimo immaginarla oggi sarebbe del tutto anomarle: notifica ogni spostamento, non poter uscire dopo il coprifuoco, il tuo partner viene deciso da altre persone, non avere il diritto di scelta quasi su nulla ecc.
Ma al di fuori di Opima ci sono persone che hanno abbandonato quello stile di vita da un bel pò, per scelta o obbligatoriamente.
Il libro ti fa riflettere molto sull’importanza di scelta che abbiamo. Anche per le cose più banali, noi umani possiamo scegliere. Sbagliare seguendo il nostro istinto.
Per quanto possa sembrare scontato, per i cittadini di Opima la possibilità di scelta non esiste, bisogna solo servire lo stato senza farsi troppe domande. Ed inoltre in questa nuova società la parola amore non esiste.
Conosceremo un sacco di personaggi, ognuno con la sua storia. Alcuni di loro mi sono rimasti particolarmente nel cuore. Giuliana ha un potere descrittivo davvero fenomenale, ti fa sentire come se fossi tu la protagonista della storia. Molte volte mi sono ritrovata a pensare alle vite dei personaggi anche al di fuori della lettura, come se Joseph o Yara (per citarne alcuni) fossero persone reali e non i protagonisti di Detriti.
Nelle ultime 100 pagine la storia si evolve ed entra nel vino, anche i pensieri della nostra protagonista maturano pian piano. Vi ammetto che uno stile di scrittura cosi curato e tagliente in alcuni momenti non l’ho ancora trovato da nessuna parte.
Giuliana ha creato questa storia dandogli la giusta attenzione, rendendo il libro perfetto per gli amanti del genere. Oltre che estremamente toccante ed emozionante.
Il messaggio che ci vuole lanciare Detriti ci arriva forte e chiaro. Siamo sicuri che tutto quello che abbiamo intorno è giusto? Se un giorno la nostra società diventerà così? Siamo sicuri di non essere mai stati manipolati?
Non sempre tutto quello che sentiamo al telegiornale o sui social è la realtà dei fatti, non sempre tutto ciò che crediamo giusto lo sia davvero.
Il bello dell’essere umani è proprio la varietà e la singolarità di ognuno di noi. Il nostro amore verso gli altri e le nostre emozioni ci rendono unici ed ciò di cui mai dovremmo essere privati.
Arrivando al finale;
Tutto ben strutturato e ben sviscerato, insomma questo libro non poteva essere scritto in modo migliore.
Lo consiglio a tutti gli amanti del genere ed anche chi è alle prime armi con questa tipologia di lettura. Detriti merita davvero di essere letto, sotto ogni punto di vista.
Ilaria (@stardust_fantasybooks_) –
E se un giorno tutte le emozioni dell’uomo venissero represse, così da creare una società perfetta dedita solo alla conservazione della propria specie?
“Il controllo di noi stessi è ciò che ci rende dei bravi cittadini ed essere una brava cittadina è ciò che desidero di più.”
Questo è quello che nasce dalla mente di Giualiana per dare vita ad un fantasy distopico e autoconclusivo davvero particolare e avvincente! 🩵
Di fronte a questa trama e man mano che leggevo mi sono ritrovata sempre più rapita e piena di curiosità.
Ho adorato tantissimo questa idea e l’ho trovata super originale, ma soprattutto sviluppata egregiamente! 😍
Infatti in questo modo ha toccato diverse tematiche aprendo la strada a tantissime strade interpretative delle conseguenze che potrebbe implicare una situazione del genere!
Già di mio sono molto affascinata dai futuri distopici e dalle bizzarrie/controversie a cui possono sfociare, quindi in questo libro mi sono proprio crogiolata.🥹😁
Per non parlare di quanto mi sono affezionata ai personaggi principali! I quali hanno avuto ruoli ben precisi e sono stati caratterizzati benissimo. Mi ha colpito soprattutto Evie, perché possiede diversi traumi e privazioni nel proprio passato da non renderla una persona dal carattere aperto e di facile lettura, ma io l’ho trovata perfettamente in grado di esprimere le emozioni anche nella sua grande difficoltà.
Per non parlare di quanto mi sono emozionata leggendo, perché vi assicuro che non si va sul leggero in alcune scene e ho sofferto tantissimo insieme alla famiglia allargata che si crea intorno ad Evie. Infatti, devono affrontare situazioni molto difficili e dolorose. In alcuni momenti mi sembrava di essere lì con loro ed ho empatizzato tantissimo! 😭❤️🩹
In generale io non avrei cambiato neanche una virgola di questo libro, (e non è cosa da poco!) perché l’autrice ha fatto un lavoro meraviglioso e la sua scrittura pur rimanendo semplice è di grande impatto, scorrevole e super godibile! 🩵
Posso solo consigliare e assicurare questo libro alla più ampia fascia di lettori, sia per il contenuto, ma anche dal punto di vista dell’edizione, entrambi di alta qualità.
mab –
Scrivere una distopia non è affatto semplice.
Parto col dire che il libro è molto scorrevole. C’è forse qualche parola fuori posto, qualche refuso, ma è scritto molto bene. Lo stile è davvero piacevole.
L’autrice ci racconta una società in cui tutto, perfino le emozioni, viene tenuto sotto controllo. Dopo la Grande Guerra a Opima è stato istituito l’Ordine, una serie di regole che i cittadini devono seguire: notificare i propri spostamenti, non guardare gli altri negli occhi, non parlare più del necessario, e soprattutto prendere i Regolatori che assicurano di inibire le loro pulsioni. I cittadini di Opima vivono in Nuclei (“famiglie” composte da due Allevatori dello stesso sesso che si occupano di un bambino) e fin da piccoli imparano a reprimere le proprie emozioni. La protagonista Evie è sempre stata più sensibile degli altri, si è sempre sentita diversa. Dopo che un messaggio clandestino si intrufola nella televisione di casa, la curiosità ha la meglio: Evie scopre che fuori dal confine di Opima si nasconde un gruppo di ribelli.
L’idea di un regime che reprime le emozioni dei propri cittadini è molto interessante e offre tantissimi spunti di riflessione. Il problema è che non c’è una vera e propria ideologia dietro all’Ordine. Mi è difficile immaginare perché un regime di questo genere possa essere stato istituito. Perché le persone avrebbero dovuto accettare di essere oppresse in questo modo? Ecco perché la mia recensione inizia dicendo che scrivere una distopia non è semplice: giustificare certe oppressioni è molto difficile, e anche fare una critica sociale significativa, quando si scrivono distopie.
La protagonista ha una bellissima evoluzione: inizialmente è apatica, inibita, e l’unica cosa che le interessa è essere una buona cittadina e ottenere un buon punteggio – i cittadini di Opima accumulano punti comportandosi da bravi cittadini, ad esempio mangiando sano, facendo sport o facendo volontariato. Andando avanti con la lettura, Evie inizia a cambiare, a esplorare le sue emozioni, e a distaccarsi dal regime, fino a sperimentare speranza, amore, lutto. Mi è piaciuta molto la sua evoluzione.
Ci sono alcuni plot point, soprattutto all’inizio, che ho trovato un po’ tirati. Mi è sembrato che a portare Evie dai ribelli fosse una serie di coincidenze, più che la sua volontà. Il finale invece mi ha proprio lasciata un po’ perplessa. Ma in generale è stata una bella lettura. Leggerò sicuramente altri libri di questa autrice!
Giulia Bonomi-Brewster (proprietario verificato) –
“Detriti” 💉🦋🩵
Le mie recensioni tendono al logorroico, ma, in questo caso, non so cosa dire, perché credo che sia il libro ad avere detto –
– dato –
– tanto a me. Lo leggevo ed il libro mi leggeva a propria volta anzi mi obbligava a leggere me stessa.
Evie non solo soffre.
Evie soffre e non lo sa.
Non puó saperlo perché per lei niente ha senso: lei non sente, non vede, non vive. Esiste solamente. E per quanti di noi funziona in questo modo il mondo?
In un panorama di personaggi salvatori dell’umanità, l’umanità di Evie che deve prima di salvare salvarsi è un simbolo.
Di che cosa significhi essere veri, fogli sporchi e strappati in una società che ci vorrebbe stampati perfetti tutti uguali.
Di che cosa significhi essere diversi, avere difetti, debolezze, dimenticanze.
Di che cosa significhi essere meno.
O pensarsi meno.
Evie ti prende per mano a palmi sanguinanti e ti fa compagnia nei tuoi pensieri peggiori per permetterti di accettare che, forse, alla fine, se vuoi, basta una linea, la spina dorsale dritta per tenere la testa alta… di quel ‘meno’ puoi fare un ‘più’.
Grazie.
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️