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Un affare per orecchie a punta

(2 recensioni dei clienti)

4,99 17,99 

Da quando l’investigatore orco Mannekin ha visto la ninfa pendere dal soffitto, il fantasma di lei ha continuato a vegliare su di lui. C’è qualcosa che non torna, qualcosa di fuori posto. Nessun indiziato, nessuna pista, e una città sporca in subbuglio. In quale fumoso puzzle si incastra l’omicidio di Maggie Henzel?

 

Qualcosa bolle nelle vene gonfie del sottopancia di Virmigado.

 

Insieme al libro riceverai anche una doppia illustrazione con la scena del crimine e lo sketch della vittima.

Genere: Fantasy noir, investigativo, urban
Formato: Brossura con alette, illustrazioni interne
Pagine: 386

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Da quando l’investigatore orco Mannekin ha visto la ninfa pendere dal soffitto, il fantasma di lei ha continuato a vegliare su di lui. C’è qualcosa che non torna, qualcosa di fuori posto. Nessun indiziato, nessuna pista, e una città sporca in subbuglio. In quale fumoso puzzle si incastra l’omicidio di Maggie Henzel?

 

Qualcosa bolle nelle vene gonfie del sottopancia di Virmigado.

 

Insieme al libro riceverai anche una doppia illustrazione con la scena del crimine e lo sketch della vittima.

Genere: Fantasy noir, investigativo, urban
Formato: Brossura con alette, illustrazioni interne
Pagine: 386

Descrizione

Maggie Henzel non si è uccisa.

L’ispettore Mannekin Hanter se ne è convinto fin dalla prima occhiata alla camera in cui pendeva il corpo dal soffitto. Quella non era la stanza di una ninfa che ha fretta di morire. Ma non è l’unico dettaglio che stona in quella scena del crimine nella Virmgrado bene. Lo è anche il manifesto del goblin Niemann Rhodi, candidato del Fronte Operaio, che sporge da una pila di volumi che predicano la supremazia razziale degli elfidi. Le uniche relazioni della vittima sono una coinquilina fuori città e un fidanzato di cui nessuno sembra essere davvero a conoscenza. Forse un delitto passionale o un gioco erotico finito male, poco rilevante in una città scossa dalle imminenti elezioni.

Nel quartiere industriale si respira aria di ferro, e non per via delle ciminiere delle fabbriche. Gli operai sono stretti tra turni impossibili, povertà e droga; gli scioperi sono la loro unica speranza di ottenere condizioni migliori.

Quando il ritrovamento di un taccuino pieno di appunti contabili ricollega Maggie Henzel al compagno impiegato nelle industrie, l’omicidio si trasforma in un’ombra che Mannekin conosce fin troppo bene. È la sagoma dei roghi che hanno devastato la città durante gli anni neri, quando gli orchidi come lui hanno respirato cenere e perso le proprie famiglie, le proprie case, tutto. Ma è anche il profilo delle fabbriche che stritolano gli operai fra i propri ingranaggi e li distruggono con lo spaccio di seffida.

Maggie, il suicidio a cui Mannekin non ha mai creduto, diventa il fulcro di una rete di interessi difficili da scardinare, di ingranaggi da cui il goblin stesso ha rischiato di venire schiacciato. La macchina industriale di Virmgrado si è rimessa in moto, e a lui non rimane altro che rovistare nel torbido… affinché gli anni neri non si ripetano più.

Un urban fantasy noir sporco e politico

Informazioni aggiuntive

Peso 0,5 kg
Dimensioni 21 × 14,8 × 2,57 cm
Tipologia

Copertina flessibile, Copertina flessibile + eBook, eBook

2 recensioni per Un affare per orecchie a punta

  1. Lucrezia

    Comprato il libro in anteprima a PLPL.
    Credo di averlo letto in meno di tre giorni.
    Scusate, mi correggo: divorato!

    Era il primo fantasy che leggevo di questo tipo, ma diamine, che spettacolo!
    Mi è piaciuto davvero tantissimo e credo potrebbe essere un ponte perfetto per tutti coloro che hanno timore ad avvicinarsi alla narrativa fantastica. Può leggerlo chiunque.

    Spero che ottenga il successo che merita: abbiamo bisogno di più fantasy così in Italia!

  2. Venus Marion

    Tessere la tela narrativa di una (doppia? tripla?) indagine credibile e con degli ottimi plot twist è impresa ardua, ma l’autore fa il ragno con una disinvoltura acrobatica più unica che rara. La città di Virmgrado è protagonista indiscussa di questo fantasy noir fumoso e dal gusto retrò, però anche Mannekin fa il suo sporco lavoro, quello del protagonista imperfetto e tormentato che ti costringe a girare pagina dopo pagina fino all’epilogo dolceamaro che si merita. Spero che M. Maponi voglia tenere un corso dal titolo “metafore improbabili che ti arpionano lo stomaco”, perché io mi iscrivo. Tanto di cappello al team Lumien per averlo scovato (fategli tenere sto corso!). Adesso non mi resta che scrivere la mia fan fiction su Mannekin e Aura. La Narbe mi sta davvero molto simpatica, ma al cuore (e alle relazioni interspecie) non si comanda. E poi bisogna pur sempre scoprire com’è fatta Castrevia… a meno che M. Maponi non voglia dircelo con un sequel.

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